Un intervento di ampio respiro, sviluppato nel corso di alcuni anni, ha permesso all'edificio residenziale di via Solferino, confinante con la sede del noto quotidiano milanese, di riacquistare la sua antica signorilità; il rifacimento delle facciate esterne è stato infatti l’ultimo atto di una complessa e attenta riqualificazione edilizia, curata dall’architetto Stefano Romanoni.
Fondamentalmente i problemi che il progettista ha dovuto affrontare possono essere considerati di due tipi, anche se spesso strettamente correlati tra loro: strutturali, da un lato, in quanto le problematiche evidenziate spesso erano molto pesanti, estetici dall’altro perché in un edificio storico ogni restauro deve avere come obiettivo il mantenimento delle caratteristiche preesistenti.
Le facciate, con gli intonaci ammalorati e perfino distaccati in diverse porzioni, raccontavano di un passato difficile: bombardato durante la guerra, quindi ricostruito nelle parti danneggiate, poi rimaneggiato negli anni ’70 e ampliato con la realizzazione di sopralzi, infine soggetto ai problemi di degrado tipici degli edifici delle grandi città.
Il primo passo è stato quello di analizzare le facciate del fabbricato per determinare eventuali zone di intonaco in fase di distacco dal supporto murario con successiva asportazione meccanica e ricostruzione delle parti ammalorate.
Per ripristinare la planarità e ricucire le porzioni murarie, realizzate in mattoni pieni come il resto delle strutture portanti e dei tamponamenti esterni, si è optato per il ciclo ANTIRISS che ha previsto l’uso di una rasatura armata con rete in fibra di vetro in ogni parte, cui ha fatto seguito una rasatura di finitura a grana variabile scelta per suggerire una diversa matericità delle superfici e per meglio evidenziarne le varie campiture di facciata (fasce, bugne e zoccoli). Un rivestimento strutturato a grana grossa SILOX PUTZ 2D a base silossanica, altamente idrorepellente e traspirante, riprende nello zoccolo l’effetto del cemento martellinato, largamente utilizzato negli edifici d’epoca, mentre nelle zone alte, per assicurare una certa eleganza, si è preferita una consistenza più fine e un colore “giallo Milano” tipico della città.
La riqualificazione degli elementi architettonici di facciata è stato quindi il passo successivo; mensole, modanature e balconi spesso erano in condizioni così critiche da richiedere interventi di forte impatto. Nel caso di questi ultimi, ad esempio, è stato necessario, per rinforzare la struttura portante in pietra, costruire in dima delle mensole in acciaio fissate poi con resina epossidica alla muratura. I cementi decorativi sono stati riportati al loro antico splendore grazie ad un attento restauro effettuato da mani esperte. I ferri d’armatura affioranti sono stati trattati con WALEX FER, boiacca passivante monocomponente, mentre gli spessori mancanti sono stati recuperati con l’utilizzo di una specifica malta modellante antiritiro, RASATEK MT 12. Per la finitura l’architetto ha scelto una pittura di pregio, elastomerica e silossanica, SILOXAN ELASTOSTRUKTUR, caratterizzata da una finitura leggermente strutturata. Particolare attenzione è stata posta infine alle balaustre dei balconi che sono state prima impermeabilizzate impiegando una malta apposita, WIMPER ELASTIC, e successivamente rifinite con SILOXAN FLEX, pittura elastomerica dall’elevato valore estetico...